Il blog degli ecorisparmiatori: far convivere l'ambiente e il portafogli. Consigli pratici per risparmiare e difendere la natura, il clima e la nostra salute

mercoledì 26 ottobre 2011

Prodotti biologici discount

Chi l'ha detto che per comprare prodotti biologici (alimentari) o ecologici c'è sempre bisogno di spendere un occhio della testa?

I metodi per risparmiare sono tanti, dall'acquisto diretto nelle aziende agricole o nei mercatini biologici alla ricerca di prodotti biologici nei discount e nei supermercati.

E' il caso della catena di discount In's, presente nel Nord Italia (dal Piemonte alla Liguria all'Emilia Romagna), nel Lazio e in Abruzzo.

Ho scoperto che hanno una linea di alimenti biologici abbastanza fornita (cito dalle offerte di questi giorni, burro, olive verdi, pasta, succhi di frutta, passata di pomodoro, gallette di riso e di mais e perfino un vino Montepulciano d'Abruzzo Doc biologico).



C'è inoltre un sapone liquido per l'igiene personale ecologico, certificato da Icea, che stando a chi se ne intende e lo ha provato, è di buona qualità e ha un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Leggi qui i giudizi sul sapone liquido Bio della In's.

Siccome però non tutte le ciambelle riescono con il buco, vi segnalo anche che alla In's è presente una linea di detersivi e prodotti per la pulizia della casa a marchio Eco10 che però, per quanto ho potuto verificare, di ecologico hanno soltanto il nome! Un caso evidente di greenwashing, che contrasta invece con l'impegno per gli alimenti bio.

Leggi altre notizie su questo tema trovi altre notizie

mercoledì 30 marzo 2011

Con l'auto a metano risparmi e inquini meno l'ambiente

L'auto a metano è il miglior compromesso tra risparmio e rispetto dell'ambiente. Scopri quanto risparmi e quanto inquini con il metano. I migliori modelli di auto a metano.
Tutte le informazioni utili sui distributori di metano su strade e autostrade.


Il rincaro dei carburanti non si arresta. Visto che in moltissimi casi non possiamo rinunciare completamente all'automobile, dobbiamo trovare il modo di difendere le nostre tasche e anche l'ambiente.

Ti abbiamo dato tanti consigli su come risparmiare in auto: dalle alternative (a piedi, in bici, sui mezzi pubblici) ai piccoli accorgimenti di guida.

Oggi ti parliamo dell'auto a metano.

Il metano è al momento (in attesa di una maggiore diffusione dell'auto elettriche e delle altre alternative) il combustibile più economico e meno inquinante.

Qui puoi trovare un confronto sui costi di esercizio per uno stesso modello di auto (in questo caso, una Panda) tra benzina, diesel e metano. Se la benzina ti costa 8,5 euro per 100 km e il diesel 6,5 euro, per il metano si scende addirittura a 3,7 euro!


Il metano inquina davvero meno rispetto alla benzina:
  • riduzione delle emissioni di CO2 (-23%)
  • riduzione degli ossidi di azoto NOx (-52%)
  • riduzione sostanziale di particolato, idrocarburi non metanici (-92%), promotori dell'ozono (-96%) e dei composti aromatici, come il benzene, notoriamente cancerogeni (-99,9%).

Qui puoi trovare un fascicolo (in francese) dell'Associaizone svizzera Traffico e ambiente in cui c'è l'analisi aggiornata al 2011 di tutte le auto meno inquinanti in commercio.

Nella top ten delle auto meno dannose per l'ambiente ci sono cinque modelli a metano:

  • Fiat 500 TwinAir erdgas turbo MTA
  • Ford Ka 1.2 Greenpower
  • VW Passat 1.4 TSI DSG EcoFuel
  • Fiat Punto EVO 1.4 NP
  • VW Touran 1.4 TSI DSG EcoFuel

Uno dei problemi dell'auto a metano (anzi, il problema principale) è la diffusione sul territorio dei distributori. Il consiglio che ti diamo, prima di comprare una tuo a metano, è di studiare bene la mappa dei distributori più vicini, soprattutto in rapporto ai tuoi percorsi più frequenti. Se hai un riferimento, meglio ancora due, sulle strade che percorri più spesso, non avere esitazioni a passare al metano.

Tutti i consigli sulla rete di distributori a metano li trovi in questa notizia.


Qui puoi cercare i distributori a metano sulle autostrade, con un motore di ricerca.

Qui hai alcuni siti utili per cercare i distributori a metano su tutta la rete stradale:
GPL e Metano (con un buon motore di ricerca)
Metanoauto
Distributori metano

Qui puoi anche verificare il costo del metano nei vari distributori.

Tieni anche conto che i distributori di metano (come quelli di GPL) sono in continuo aumento, per cui non fidarti solo di siti e mappe ma chiedi anche a qualche amico o conoscente che ha l'auto a metano oppure a qualche installatore della tua zona.

[immagine ATA Svizzera]

mercoledì 23 marzo 2011

Altri usi del sorprendente aceto

Ancora consigli per usare l'aceto in casa, un prodotto ecologico, non tossico e a basso costo.
Usa l'aceto per ravvivare i colori dei vestiti; come smacchiatore; per pulire il forno; per pulire il ferro da stiro; per curare il pelo del tuo cane.


L’aceto è uno dei tuoi principali alleati per le pulizie ecologiche e a basso costo nella casa.

Oggi vediamo altri usi particolari di questo utilissimo prodotto.

Fissare i colori dei capi colorati
Puoi usare l’aceto per ravvivare i colori di un capo già usato o fissare i colori di un capo nuovo. Metti a bagno il capo colorato (ovviamente, deve essere lavabile in acqua!) con acqua in cui hai diluito mezzo bicchiere di aceto bianco. Lascia per 4-5 ore e poi lava normalmente o risciacqua.

Aceto come smacchiatore
Puoi usare acqua e aceto per pulire alcune macchie. Per esempio, si può usare l’aceto per togliere le macchie di fango da cappotti e impermeabili oppure la calce dagli abiti di lavoro. Fai sempre prima la prova su un punto nascosto dell’abito per verificare l’effetto sul tessuto.

Pulire il forno
I prodotti per la pulizia del forno sono costosi, tossici e pericolosi. Pulisci spesso il tuo forno con l’aceto. Scalda il forno, poi spegnilo e lava l’interno con acqua calda e aceto. In alternativa, puoi anche mettere nel forno una pentola di acqua bollente e aceto. Lascia agire per 1-2 ore e poi pulisci sempre con acqua calda e aceto.

Aceto per il ferro da stiro
L’aceto può essere usato per pulire la piastra del ferro dalle macchie del calcare. Potresti anche aggiungere un po’ di aceto all’acqua del ferro a vapore per tenerlo pulito: fai attenzione, però. Ti consiglio di non lasciare l’acqua con l’aceto nel ferro.
Un consiglio utile per risparmiare: nel ferro da stiro (anche quelli che permettono di aggiungere acqua di rubinetto) puoi mettere acqua piovana (che è distillata) che avrai raccolto con una bacinella sul balcone durante un acquazzone e poi filtrato con un po’ di ovatta.

Aceto per i nostri amici a quattro zampe
Un’amica del blog ci ha segnalato un consiglio del suo veterinario: usare l’aceto per pulire il pelo dei cani.
Uno o due cucchiai di aceto in un litro d'acqua tiepida, in cui bagnare una spazzola o uno straccio morbido, strizzarla e poi passarla più volte delicatamente.
L’aceto può anche essere utilizzato per pulire e deodorare il pavimento (o anche un tappetino o una stuoia) se il tuo gatto ha fatto pipì in casa.
   

lunedì 21 marzo 2011

Non sprecare il tuo vecchio cellulare: è ancora utile!

Il tuo telefono cellulare può rivivere senza finire tra i rifiuti.
Puoi rivenderlo anche on line oppure donarlo per beneficenza.
Scopri alcune opportunità per dare una nuova vita al tuo cellulare, senza inquinare e risparmiando risorse.


I rifiuti elettronici sono un grosso problema delle nostre società: computer, telefonini, consolle per videogiochi, aggeggi elettronici di ogni genere finiscono troppo spesso nei rifiuti, con un grosso spreco di denaro e risorse e con un grave danno ambientale.

Grazie alla crisi, stiamo ripensando i nostri stili di vita e sempre più spesso proviamo a riparare o riutilizzare i nostri oggetti elettronici.

Oggi ti segnaliamo alcune opportunità per il tuo cellulare usato. Ogni italiano ha all'incirca 1,5 cellulari a disposizione, senza contare quelli che (quasi) tutti noi abbiamo nei cassetti e nei ripostigli. Su 100 milioni di cellulari venduti in Europa, solo 2,5 milioni vengono riciclati. Assurdo, vero? Consideriamo che nei cellulari ci sono tanti metalli rari e preziosi: in mille kg di cellulari (cioè una tonnellata, pari a 8.300-8.400 pezzi) ci sono all'incirca 130 kg di rame, 3,5 kg di argento, 340 g di oro, 140 g di palladio, oltre a tantalio e platino. Se pensi che il rame è arrivato a un prezzo tale da attirare i furti dei ladri sulle linee ferroviarie, ti rendi conto dell'assurdità di questo spreco.

Ecco allora alcune opportunità per non sprecare il tuo cellulare usato, vecchio o inutilizzato.

Celluvale.it
Il Celluvale è il primo servizio in Italia che ti permette di vendere on line il tuo cellulare usato, funzionante ma anche rotto o da rottamare, di qualunque modello e marca ed in qualsiasi quantità, ad un prezzo fisso, chiaro e trasparente. I cellulari vengono poi controllati e verificati e venduti in paesi in via di sviluppo, se utilizzabili, oppure smaltiti attraverso ditte autorizzate, se rotti o da rottamare.


Campagna cellulari Magis
La campagna cellulari di Magis (Movimento e Azione dei Gesuiti Italiani per lo Sviluppo) è partita nel 2007.
Gli introiti ricavati da questa raccolta verranno utilizzati per finanziare alcuni progetti di solidarietà, a partire da due importanti iniziative in favore dell'Africa: la realizzazione di cucine solari in Ciad ed il sostegno ad un ospedale per bambini malati di Aids in Kenya.
Qui trovate tutti i luoghi dove è possibile consegnare i cellulari per questa raccolta.


Donaphone
Donaphone è un progetto solidale realizzato in Lombardia che ha l'obiettivo di realizzare una casa di accoglienza per mamme e bambini in difficoltà.
I telefoni funzionanti e utilizzabili vengono affidati a una società specializzata che provvede a commercializzarli. I telefoni rotti o da rottamare sono avviati al recupero di materiali e componenti.
Nel sito trovate tutti i punti di raccolta.

E tu, conosci altri modi per far rivivere i vecchi cellulari?

[foto Magis]

domenica 20 marzo 2011

Cinque nuovi consigli per risparmiare benzina

Il prezzo di benzina, gasolio ma anche Gpl e metano aumenta senza freni.
Per risparmiare l'unico modo è seguire alcuni consigli per consumare meno carburante.
Ecco cinque nuovi consigli per risparmiare benzina.
Evita i brevi percorsi, tieni bassi i giri del motore, rispetta la distanza di sicurezza, avvia il motore senza accelerare, controlla la pressione dei tuoi pneumatici.

Vedi anche tutte le nostre notizie sul risparmio di carburante e la mobilità sostenibile.


La benzina (e gli altri carburanti) costa sempre di più, con una rincorsa che sembra davvero non fermarsi. Le ultime notizie (vedi crisi libica) sono solo delle aggravanti.

Agli inizi di gennaio 2007 il costo medio della benzina era di 1,234 euro; oggi il prezzo medio è di 1,565 euro (fonte prezzibenzina.it). Una differenza di 0,331 euro in poco più di quattro anni: 641 lire di differenza!

Come venirne fuori? In questi periodi ritornano spesso nelle nostre caselle di posta elettronica improbabili "catene di sant'antonio" che propongono boicottaggi e altre misure fantasiose.

Fermare la macchina non sempre è possibile: dipende da dove viviamo, quali sono le nostre abitudini, i nostri impegni di lavoro e di vita privata.
L'unica alternativa è usare l'auto con intelligenza e risparmiare carburante grazie a una serie di piccoli accorgimenti.
Qui te ne suggeriamo cinque: non mancare di rileggere anche i consigli che ti abbiamo già dato.


1.  Evita l'auto per percorsi brevi
Circa la metà dei nostri spostamenti sono inferiori ai tre chilometri. In questi tragitti, spesso fatti di soste e ripartenze, possiamo arrivare a consumare al km molto di più di quanto avviene nella normale marcia su strada.
Quali sono le alternative per i viaggi brevi? Usa i trasporti pubblici, vai in bicicletta oppure cammina.
Su percorsi ripetitivi, ad esempio per andare al lavoro, prova a condividere la tua auto con altre persone (il cosiddetto "car pooling") in modo da viaggiare sempre con l'auto al completo.

2. Tieni bassi i giri del motore
Non spingere la tua auto oltre i 2.000-2.500 giri al minuto se è a benzina o a 1.500-2.500 giri se hai un diesel. Con le auto attuali puoi tranquillamente andare con questo regime di giri: significa che devi passare prima alle marce più alte. La parte meccanica non soffre mentre risparmi parecchia benzina.

3. Rispetta la distanza di sicurezza 
Rispetta sempre la distanza di sicurezza dall'auto che ti precede, anche in città.
Questo ti permette di viaggiare a una velocità più regolare, evitando brusche frenate (la classica "inchiodata"). Se unisci anche accelerazioni meno violente (vedi il punto precedente), puoi arrivare a risparmiare fino al 10-15% del carburante.

4. Avvia il motore senza usare l'acceleratore
Non è necessario accendere il motore dando dei colpi di acceleratore che, soprattutto d'inverno, finiscono per essere dannosi.
Con i motori attuali non è necessario neanche attendere che il motore si scaldi, anche d'inverno. Quindi accendi l'auto e parti subito: il consiglio può essere quello di viaggiare a marce più basse nei primissimi minuti per far avviare meglio il motore.
Per il diesel, rispetta le indicazioni che trovi sul libretto di uso e manutenzione della tua auto.

5. Controlla la pressione dei tuoi pneumatici
Le gomme dell'auto sono un elemento fondamentale di sicurezza ma anche di risparmio. Gomme sgonfie significano maggior consumo di carburante perché l'attrito sarà maggiore e anche una maggiore usura dello pneumatico stesso.
Quindi, controlla almeno una volta al mese la pressione a pneumatico freddo e fai la manutenzione prevista (scambio degli pneumatici anteriori e posteriori, convergenza ed equilibratura) per far durare a lungo e in efficienza i tuoi pneumatici.

[foto Flickr]
 

sabato 12 marzo 2011

Si fa presto a dire plastica

Non tutti gli imballaggi di plastica possono essere smaltiti nella raccolta differenziata.
Molti (buste, flaconi ecc.) sono in cosiddetta "plastica mista" che deve essere buttata tra i rifiuti indifferenziati (quelli molto inquinanti che vanno all'inceneritore, e quindi nei nostri polmoni, o in discarica).
Abbiamo solo una soluzione: evitiamo, quando possibile, tutti gli imballaggi in plastica mista e in genere gli imballaggi destinati ai rifiuti indifferenziati.
Leggiamo sempre le etichette di smaltimento, quando presenti sulla confezione.


Parliamo normalmente di plastica ma sarebbe molto più corretto parlare di "plastiche". Le plastiche sono una miriade e in continuazione si aggiungono nuovi materiali.

Qui, per farti un'idea, trovi i codici di smaltimento di riciclaggio e smaltimento della plastica e degli altri materiali.

Il risultato è che si fa presto a dire plastica, soprattutto quando devi fare la raccolta differenziata. In certi casi comuni e aziende per l'igiene ambientale pensano di avere di fronte un popolo di laureati in chimica industriale o di periti chimici!

Per fortuna ci vengono in soccorso aziende e catene di supermercati che sempre più spesso mettono sulle confezioni dei prodotti un'etichetta per lo smaltimento corretto degli imballaggi nei rifiuti.
Etichette utilissime anche per chi si occupa di questi temi, figuriamoci per la casalinga di Voghera!

Queste etichette, però, ci fanno scoprire anche tante sorprese. Su vari tipi di imballaggi che avrei senza dubbio definito "di plastica" e che quindi avrei raccolto nel sacco della plastica, c'è una scritta oscura e (per le sue conseguenze) inquietante: plastica mista. L'etichetta non spiega altro ma dà un verdetto gravissimo: "rifiuti indifferenziati". Insomma quella plastica va all'inceneritore o alla discarica.

La "plastica mista" si annida dovunque: è di plastica mista la confezione dei piselli surgelati biologici che ho appena buttato.

Ironia della sorte: compro spesso delle buste di ricarica di bagnoschiuma. Il prezzo è ottimo ed effettivamente si riducono molto i rifiuti: di solito i flaconi dello stesso prodotto sono da 250 ml, quindi consumo una busta di ricarica rispetto a quattro flaconi di plastica. Ma...
C'è un ma: la busta di ricarica in plastica è in famigerata "plastica mista" (quindi va all'indifferenziato) mentre i flaconi sono di solito in plastica adatta per la raccolta differenziata (per esempio, nel caso specifico, HDPE 2 o PE-HD che dovrebbe essere un polietilene ad alta densità, usato anche per i vasetti di yogurt).

Ci sarebbe una soluzione? Certo che ci sarebbe! Basterebbe (prima) imporre una tassa su tutti i tipi di imballaggi non riciclabili o riciclabili sono con processi difficili e costosi. Poi, dopo qualche anno, si potrebbe anche vietare del tutto questo tipo di materiali, come la "plastica mista", i poliaccoppiati ecc.
Nell'attesa (molto improbabile) di queste soluzioni, cerchiamo nei limiti del possibile di non acquistare prodotti con imballaggi in plastica mista o comunque non riciclabili.
    

venerdì 11 marzo 2011

Come previsto: paghiamo di più le buste di plastica biodegradabile

Le buste di plastica biodegradabile costano, fino a 0,15 euro l'una!
Alcuni casi concreti: librerie, negozi sportivi, supermercati e farmacie.
Elimina le buste usa e getta: passa alle borse riutilizzabili, usa i cartoni nei supermercati oppure rispolvera il carrello della spesa. In questo modo puoi risparmiare e fare del bene all'ambiente.
Rifiuta anche le buste gratuite (anche se sono biodegradabili) perché in ogni caso sono inutili e costose per l'ambiente.


Torniamo ancora una volta sulle buste di plastica biodegradabile.
Come avevamo previsto, si è scatenato un caos notevole in materia.
Vediamo alcuni casi concreti.

Primo caso
La grande catena di librerie, per smaltire le residue buste in plastica inquinanti, le dà gratis ai clienti che fanno acquisti.
Le borse di carta, che fino a qualche settimana fa si potevano scegliere gratuitamente, ora costano!
Complimenti per la coerenza e la serietà!

Secondo caso
La grande catena di negozi sportivi che hanno già la fornitura di buste di plastica biodegradabile, al modico prezzo di 0,15 euro, cioè 300 lire del vecchio conio. Inutile dire che anche questa catena, fino a pochi mesi fa, NON faceva pagare le buste.

Terzo caso
I supermercati sono tra i più virtuosi. Gran parte delle catene vende delle borse in stoffa o in plastica capienti, resistenti e riutilizzabili. Le buste di plastica biodegradabile sono già disponibili in quasi tutti i supermercati: costano ma anche prima le buste di plastica costavano, quindi almeno c'è stato un comportamento più coerente e corretto.
Le buste di plastica biodegradabile costano di più? Nel supermercato dove vado spesso no, ma non so dirti che cosa accade in altri posti.
Sul giornalino di una di queste catene ho letto un interessante suggerimento di un cliente: perché non riconoscere un premio (uno sconto, un bonus sulla raccolta punti ecc.) per i clienti che fanno la spesa senza acquistare le buste usa e getta (il fatto che siano biodegradabili migliora la situazione ma non è la  soluzione migliore)?

Quarto caso
La farmacia comunale vicino casa mia è stata il primo posto dove mi hanno dato gratis e senza sovrapprezzo una bustina di plastica biodegradabile in regola con le nuove norme. Però, una confezione piccola come quella che di solito si acquista in farmacia meglio metterla direttamente nella nostra borsa o nello zaino, rinunciando a un ennesimo involucro superfluo.

Un'osservazione importante che avevo dimenticato.
Oltre tutto, nella maggior parte dei casi ci fanno pagare buste che sponsorizzano la marca del posto dove stiamo facendo acquisti.
Quindi, fatemi capire: io ti faccio pubblicità in giro per la strada e devo pure pagarti?
Stanno scherzando, vero?



Come risparmiare (senza) buste usa e getta
Il suggerimento che ti rinnoviamo è quello di fornirti sempre di borse e buste riutilizzabili, da portare sempre con te, da lasciare in macchina, da mettere nella borsa o nello zainetto ecc.
Ci sono addirittura le borse riutilizzabili del commercio equo e solidale.

Un'altra soluzione, valida soprattutto in alcuni supermercati e discount, è usare le scatole di cartone vuote che vengono lasciate a disposizione dei clienti: ovviamente, quando non ti servono più o sono rotte, smaltiscile (attenzione: non parliamo più di buttare!) nella raccolta differenziata della carta.

Stanno anche ritornando di moda, soprattutto in città, i carrelli della spesa con le ruote. Comodi, soprattutto per le persone anziane.

Visto che, come abbiamo visto, le buste di plastica biodegradabile costano (spesso anche parecchio), meglio evitarle del tutto e passare alla busta della spesa riutilizzabile. In ogni caso, evita le buste inutili anche quando sono gratis: fai del bene all'ambiente, a te stesso e a tutti noi.

Altre notizie su risparmio, ambiente e buste di plastica.
   

giovedì 10 marzo 2011

I suffumigi con il bicarbonato, una cura naturale, ecologica e poco costosa per raffreddore e influenza

Un rimedio naturale, ecologico e a basso costo per raffreddore, mal di gola e influenza: i suffumigi con il bicarbonato di sodio.
Versa due cucchiai in acqua portata a bollore: bastano 5-10 minuti di inalazioni per sentirti meglio.
Puoi fare i suffumigi anche con qualche goccia di un olio essenziale vegetale, per esempio di timo o di eucalipto.



L’inverno non sembra proprio volersene andare e, anzi, l’influenza e le sue complicazioni hanno avuto una nuova ondata. Senza riempirci di medicinali costosi e quasi sempre accompagnati da effetti secondari indesiderati, possiamo riscoprire l’efficacia di antichi rimedi, soprattutto se i sintomi non sono gravi.
Attenzione: il consiglio è sempre quello di rivolgersi al vostro medico di famiglia, soprattutto in caso di febbre alta prolungata e altri sintomi preoccupanti.

Uno di questi rimedi efficaci, ecologici e a basso costo sono i suffumigi, le inalazioni di vapore, utili nelle classiche malattie da raffreddamento, in particolare con complicazioni quali la sinusite.

Utili per decongestionare le vie respiratorie, i suffumigi secondo gli esperti sono un vero toccasana per la mucosa nasale, poiché riducono la congestione delle vie respiratorie tipica delle malattie da raffreddamento.

Un metodo semplice per fare i suffumigi è quello di usare il nostro amico bicarbonato.


2 cucchiai (50 grammi) di bicarbonato sciolti in acqua calda per le inalazioni di vapore

Metti sul fuoco una pentola piena d'acqua; una volta raggiunto il bollore, togli l’acqua dal fuoco e versala in un'ampia bacinella. Aggiungi 2 cucchiai (50 grammi) di bicarbonato (facendo attenzione alla reazione di dissoluzione, simile a quella provocata dal sale aggiunto all'acqua della pasta) e respira con il naso i vapori per circa dieci minuti, tenendo la testa coperta con un asciugamano per impedirne la dispersione. Non c’è bisogno di scottarti: cinque-dieci minuti di inalazione sono sufficienti per sentirti sicuramente meglio!

I suffumigi puoi anche farli con qualche goccia di un olio essenziale vegetale, come ad esempio quello di eucalipto o di timo.

[rielaborato da www.bicarbonato.it; immagine Allposters]
   

venerdì 25 febbraio 2011

Consigli per camminare in città: un modo semplice per risparmiare benzina

Camminare in città per risparmiare benzina: consigli utili per andare a piedi in ufficio, a fare spese, a scuola ecc.
Scegliere il percorso giusto; usare scarpe comode; meglio con lo zaino; un po' di acqua da bere; guardarsi intorno per scoprire la città.


La benzina aumenta anche quando non ci sono motivi e, soprattutto, non cala mai di prezzo quando il costo del "barile" diminuisce. Figuriamoci ora che c'è il motivo della crisi del Nord Africa.

Come difendersi?
Non è che ci siano tante possibilità ma qualcosa possiamo fare.

La cosa più semplice e salutare è quella di camminare in città!

Il risparmio è assicurato rispetto alla macchina, anche perchè alla benzina occorre sommare il costo dei parcheggi. Camminare fa comunque risparmiare sempre perchè anche i mezzi pubblici costano!
Camminare fa bene, anche se ovviamente sarebbe meglio camminare in un bosco o in riva al mare ma... non è sempre possibile.
Infine, non è assolutamente detto che un percorso a piedi richieda più tempo rispetto ad altri mezzi.

Ecco allora qualche consiglio per camminare in città con piacere e in modo efficace.

Studia il percorso
Se possibile, cerca le strade meno frequentate, quelle con marciapiedi comodi, le scorciatoie o anche i percorsi all'interno di parchi e ville cittadine.
Evita anche strade e incroci che possono essere particolarmente pericolosi per il traffico: purtroppo un numero molto elevato di pedoni muoiono per incidenti nelle nostre città, quindi meglio fare attenzione.

Scarpe comode
Sembra un consiglio banale ma camminare con una paio di scarpe scomode per 3-4 chilometri può diventare una tortura.

Adatta il tuo abbigliamento
Se devi camminare, magari per andare al lavoro, devi avere un occhio alla comodità e uno al look. Scegli quindi abiti, giacconi, scarpe e accessori che non siano scomodi per camminare.
Un consiglio sempre valido: passa da borse e cartelle allo zaino. Portato con tutti e due gli spallacci, ti permette una camminata più fisiologica.

Acqua in bocca
Soprattutto d'estate, porta con te una bottiglietta d'acqua (meglio se del rubinetto di casa tua!). Nella maggioranza dei casi basterebbe bere un bicchiere d'acqua quando arrivi a destinazione ma portare con te l'acqua ti darà un senso di energia e di vitalità.

Guardati intorno
Non perdere l'occasione per conoscere la tua città come non avevi mai fatto prima. Scoprirai angoli suggestivi, quel negozietto utile che proprio non avevi mai visto, i primi segni della primavera sugli alberi dei viali.
Approfitta anche per osservare le cose che non vanno e segnalarle a chi di dovere (vigili urbani, servizio di raccolta rifiuti, polizia ecc.): dalla buca pericolosa alla scritta razzista sui muri, dall'albero malato al cumulo di rifuti abbandonati, camminare è un modo per scoprire tanti problemi e migliorare la tua città.

Per finire, ti segnalo quattro siti in cui puoi trovare notizie e consigli utili:
[foto Flickr]

    sabato 22 gennaio 2011

    I nostri consigli ecologici ed economici per curare l'influenza

    Cura l'influenza con metodi naturali e a basso costo. Limita l'uso dei farmaci sintomatici e chiedi consiglio al medico.
    Le tre L della nonna (letto, lana e latte); bevi a sufficienza; mangia leggero con molta frutta e verdura; fai una convalescenza adeguata.


    Hai seguito i nostri consigli per prevenire l'influenza ma, come spesso accade, ti sei ammalato ugualmente?
    Niente paura. Se hai seguito i nostri consigli il tuo organismo sarà più forte e quindi resisterà meglio all'influenza. Ora segui questi altri consigli ecologici e a basso costo, limitando al massimo l'acquisto dei farmaci sintomatici che sono quasi sempre inutili e in certi casi addirittura dannosi.
    Attenzione: i nostri consigli non sostituiscono il tuo medico di famiglia. Fai attenzione alle complicazioni, soprattutto nei soggetti deboli, come malati cronici, anziani e bambini.

    I consigli della nonna: le tre L
    Il consiglio della nonna per curare bene l'influenza prevede tre L: letto, lana e latte. Gli stessi consigli sono stati riscoperti dai medici di oggi, soprattutto per i bambini.
    Quindi: riposati bene, stai al caldo e ben coperto (senza alzare i riscaldamenti a livelli esagerati, con il rischio di seccare troppo l'aria e di avere maggiori fastidi al naso e alla gola), segui un'alimentazione leggera e variata (non necessariamente a base di solo latte).

    Bere a sufficienza
    Acqua ma anche succhi di frutta, spremute, frullati e centrifugati di frutta fresca, thé leggero, tisane ecc. Le bevande calde, come le tisane o il caffé d'orzo, aiutano anche a attenuare la congestione nasale e calmare le mucose. Dolcifica le tisane con un cucchiaino di miele, possibilmente da agricoltura biologica.

    Frutta e verdura

    Dieta variata e leggera: privilegia frutta fresca, soprattutto arance, kiwi e clementine, e verdure come le carote. Frutta e verdura da agricoltura biologica sono sempre consigliabili. Soprattutto ai bambini proponi anche una macedonia di frutta fresca, sempre gradita. Anche le minestre di verdure sono un alimento adatto alla dieta per l'influenza perchè permettono tra l'altro di assumere liquidi.

    La convalescenza
    Una volta c'era la convalescenza. Oggi corriamo e quindi torniamo al lavoro, a scuola e alle altre attività spesso troppo presto, con il rischio molto concreto di ricadute e complicazioni. Per non sprecare un giorno di lavoro o di scuola, magari poi ne perdiamo molti di più.

    venerdì 21 gennaio 2011

    Cinque consigli ecologici low cost per prevenire l'influenza

    Consigli ecologici e a basso costo per prevenire l'influenza.
    Lavati le mani; fai il pieno di vitamina C (arance, limoni, kiwi ecc.) e di beta-carotene (carote); bevi the verde; respira.
    Quando necessario, rivolgiti al tuo medico di famiglia.


    D'inverno, si sa, arriva l'influenza. Con l'influenza arriva anche un'ondata di pubblicità e consigli per prodotti più o meno utili (o forse più o meno inutili) da usare per combattere i sintomi.
    Vediamo alcuni consigli ecologici e a basso costo per prevenire l'influenza e aiutarci ad affrontarla nel migliore dei modi, senza intossicarci e senza spendere soldi inutili.
    Attenzione: non sono consigli medici ma semplici accorgimenti di buon senso. Quando necessario, rivolgiti al tuo medico di famiglia, soprattutto in caso di malattie croniche, soggetti deboli, bambini e/o anziani.

    Lavati le mani
    E' un consiglio semplice ma molto utile. Fai attenzione soprattutto a lavarti le mani dopo aver preso i mezzi pubblici, quando rientri in casa, prima di mangiare ecc.

    Rafforza le difese immunitarie con la vitamina C
    Aumenta il consumo di alimenti che contengono vitamina C, come arance, mandarini, clementine, limoni e kiwi. Attenzione: kiwi, arance e mandarini sono anche alimenti a basso contenuto calorico, quindi se li mangi fai anche un favore alla bilancia.

    Fai il pieno di beta-carotene (vitamina A)

    Tra le tante virtù, il beta-carotene protegge le mucose e aiuta a difendersi dalle infezioni. Fai il pieno di carote crude e cotte: è anche un modo per stare attenti alla linea. Il beta-carotene è abbondante anche in altre verdure, come spinaci, verza e bietola.

    Bevi the verde
    E' ricco di catechine, sostanze antiossidanti dagli effetti benefici che hanno anche un'azione antinfettiva e antibatterica. Anche aglio e cipolla hanno un'azione antinfettiva e antibatterica.

    Respira
    Quando puoi, stai all'aria aperta, soprattutto nelle belle giornate, anche se fredde. Arieggia le stanze anche d'inverno: bastano dieci minuti. Fai qualche esercizio per migliorare la tua respirazione. Se hai la possibilità, una passeggiata al mare in una bella giornata è un altra cosa utile per la tua salute, anche d'inverno.

    [foto Ars Usda]
     

    mercoledì 19 gennaio 2011

    Consigli per il referendum in difesa dell'acqua pubblica



     La Corte Costituzionale ha approvato due referendum sull'acqua pubblica. Se non ci saranno intoppi (per esempio le elezioni politiche o qualche giochetto), a primavera (per legge, tra il 15 aprile ed il 15 giugno 2011) i cittadini italiani potranno esprimersi direttamente su questo tema. I comitati per i referendum chiedono di associare i referendum alle prossime elezioni amministrative per far risparmiare parecchi milioni di euro ai contribuenti italiani. E' un particolare da non sottovalutare, perchè molti partiti e potentati cercheranno di isolare il referendum, fissandolo magari a giugno inoltrato per sperare nel caldo e nel mare in modo da boicottare il referendum stesso e non far raggiungere il quorum necessario (50% più uno degli aventi diritto al voto).Tutto questo significherebbe sprecare milioni di euro nel pieno di una crisi economica devastante.


    Per un ecorisparmiatore  l'acuqa pubblica è un bene essenziale, un impegno obbligato. Acqua pubblica, gestita in modo razionale ed efficiente, come avviene in decine di paesi nel mondo, vuol dire acqua disponibile a sufficienza per tutti, a costi accettabili, insieme a politiche per il risparmio e l'efficienza nell'impiego di questa preziosissima risorsa. L'acqua è destinata nel giro di pochi anni a diventare il nuovo petrolio.

    Avete già visto alle pompe di benzina come è finita per il prezzo di benzina e gasolio. Il prezzo sale quando sale il prezzo del barile di petrolio; poi, quando il petrolio scende, il prezzo che paghiamo per fare il pieno nelle nostre auto al massimo resta uguale ma non scende neanche con le cannonate.
    Vogliamo fare la stessa fine anche per l'acqua? L'acqua è un bene naturale, è di tutti e non può essere regalata a un privato per trarne enormi profitti. In Italia già regaliamo l'acqua minerale che sgorga gratis dalle sorgenti e che arricchisce solo poche aziende che la rivendono a prezzi esorbitanti. Per l'acqua degli acquedotti, che nella stragrande maggioranza dell'Italia è ottima anche da bere, migliore di tanbte acque minerali, siamo in tempo per dire no.

    Ecco alcuni consigli per gli ecorisparmiatori:
    • informati sui referendum in difesa dell'acqua pubblica e, più in gereale, sul problema dell'acqua (vedi i due link che trovi in fondo)
    • quando sarà il momento di votare, sensibilizza amici, parenti, nonne, zie e cugini per andare a votare SI' al referendum
    • informati sulla qualità dell'acqua del tuo acquedotto e, in caso positivo, inizia subito a bere l'acqua del rubinetto tutti i giorni
    • chiedi acqua del rubinetto al bar, al ristorante, in pizzeria ecc.
    • inizia da oggi, anzi da adesso, a fare qualcosa di concreto per risparmiare acqua nella vita di tutti i giorni, per esempio chiudendo il rubinetto quando ti lavi i denti o quando ti fai la barba
    • segui gli altri consigli per un uso attento e consapevole dell'acqua

    Trovate tutte le informazioni sul percorso del referendum e sulla "guerra dell'acqua" nel sito del Comitato promotore.

    Qui trovate un articolo molto chiaro di Giorgio Vincenzi, direttore della rivista "Vita in Campagna", pubblicato all'inizio della campagna referendaria.

     

    venerdì 14 gennaio 2011

    Cinque ottimi motivi per odiare ed eliminare le buste di plastica

    Cinque ottimi motivi per odiare le buste di plastica. 
    Non si decompongono, inquinano mari e oceani, producono diossine e nanoparticelle negli inceneritori, richiedono enormi quantità di petrolio per la loro produzione, sono uno dei rifiuti più diffusi nell'ambiente.
    Non sei ancora convinto? Usa le borse riutilizzabili e rifiuta da subito le buste di plastica.


    Dal 1 gennaio 2011 le buste di plastica usa e getta sono fuorilegge, anche se tantissimi negozi continuano a darcele con la scusa di dover esaurire le scorte.
    In un paese civile si sarebbe proceduto in un altro modo: con un congruo anticipo (diciamo 2-3 anni per tenerci larghi) bisognava dire: "dal 1 gennaio 2011 non si potrà usare per nessun motivo ed in nessun negozio, supermercato e altro esercizio commerciale nessuna tipologia di busta di plastica usa e getta".
    Invece dobbiamo vedere ancora milioni di buste di plastica che entreranno nelle nostre vite.

    Ti suggerisco: rifiuta subito, da oggi, tutte le buste di plastica usa e getta!
    Vuoi una buona ragione?
    Te ne dò cinque: cinque buoni motivi per odiare ed eliminare i sacchetti di plastica

    1. Per decomporre una busta di plastica ci vogliono 200 anni.

    2. Milioni di buste finiscono nei corsi d'acqua e nel mare, dove soffocano pesci e cetacei e inquinano la catena alimentare. Le buste uccidono ogni anno oltre centomila esseri viventi: mammiferi marini (come i delfini), tartarughe, uccelli ecc.

    3. Le buste bruciate come rifiuto negli inceneritori producono diossine, nanoparticelle e altre sostanze inquinanti e cancerogene.

    4. La produzione delle buste di plastica è molto inquinante: per produrre 200mila tonnellate di buste occorre consumare 430mila tonnellate di petrolio! La produzione di plastica assorbe l' 8% della produzione mondiale di petrolio; di questa quantità, il 50% consiste in imballaggi, buste e altri prodotti usa e getta.

    5. Le buste di plastica sono una delle 12 tipologie di rifiuto più diffuse nel pianeta, come risulta dall'analisi dei rifiuti raccolti durante le giornate di pulizia International Coastal Cleanup, organizzate da Ocean Conservancy (fonte Porta la sporta).

    Se non sei ancora convinto, qui trovi altri dati e notizie sulle buste di plastica!

    [foto Ocean Conservancy]
     

    giovedì 13 gennaio 2011

    Borse fai da te al posto delle vecchie buste di plastica

    Contro le vecchie buste di plastica e le altre buste usa e getta preferisci le borse riutilizzabili.
    Notizie e consigli per realizzare da te le borse per la spesa: cartamodelli, suggerimenti, idee.
    Con le borse riutilizzabili non inquini, riduci i rifiuti e ottieni anche un piccolo risparmio.


    Le buste di plastica "usa e getta" sono andate in pensione il 1 gennaio 2011, con tutti i problemi del caso. Ne abbiamo già parlato qui e qui.

    La soluzione ideale per l'ecorisparmiatore, attento all'ambiente e al portafogli, sono le borse riutilizzabili che ci portiamo da casa.
    Secondo quanto ci consiglia Porta la sporta, occorre seguire sempre le Quattro Erre (4 R):
    • Rifiuta (l'usa e getta)
    • Riduci
    • Riusa
    • Ricicla

    La borsa riutilizzabile sta diventando sempre più frequente; la vedi in metropolitana, in autobus e ovviamente al supermercato. E' ora di usarla anche in tutti i negozi, anche quelli che (in teoria) ti danno la busta gratis. La borsa di stoffa in altri paesi sta diventando trendy e di moda.

    Se sei bravo/a con la macchina da cucire, puoi anche fare da te le borse di stoffa per la spesa.
    Qui, nel sito di PortalaSporta, trovi alcuni cartamodelli che puoi facilmente seguire per fare le tue borse personalizzate, magari usando scampoli di stoffa oppure una vecchia tenda.
    Trovi addirittura il modello per la borsa del pane e la borsa fatta riutilizzando un ombrello rotto.

    C'è addirittura un sito specializzato sull'autoproduzione di borse per la spesa (anche in italiano): Morsbags.

    Restano sempre validi gli altri nostri consigli:
    • usa le borse di stoffa che puoi prendere gratuitamente nelle fiere 
    • metti sempre borse di stoffa nel tuo zaino, in macchina, nel portabagagli
    • porta sempre le borse riutilizzabili quando esci, non solo per andare al supermercato 
    • usare le borse di stoffa e rifiutare quelle "usa e getta" è anche un discreto risparmio perché molte buste "usa e getta" le devi pagare
    E tu, hai altre idee per usare le borse riutilizzabili al posto delle vecchie buste di plastica? 

    [immagine PortalaSporta]
     

    mercoledì 12 gennaio 2011

    Contro la influenza lavati le mani

    Lavarsi le mani è una norma di igiene utile ma troppo trascurata nella vita di tutti i giorni.
    Una pratica semplice ed economica per prevenire infezioni e malattie come l'influenza.
    Alcuni consigli per lavarsi le mani in modo efficace e senza inquinare. 


    Gli scaffali di supermercati, farmacie ed erboristerie sono pieni di prodotti vari per l'igiene delle mani. Il consumo ovviamente va alle stelle quando si diffonde la psicosi dell'ultima epidemia di turno, dalla suina all'aviaria.
    C'è un modo semplice, economico, efficace ed ecologico per avere un ottimo livello di igiene. Indovina di che cosa si tratta?
    Lavarsi le mani!

    Troppo semplice, pensi? Eppure sui siti di importanti ospedali e strutture sanitarie si trovano ampi capitoli proprio sull'importanza di lavarsi le mani per diminuire la diffusione di infezioni e malattie.
    Qui trovi ad esempio un breve manuale dell'Ospedale Niguarda di Milano sul lavaggio delle mani nelle strutture sanitarie.

    Ci sono addirittura ospedali che hanno previsto un incentivo economico per l'incremento di questa pratica tra medici ed infermieri, soprattutto per diminuire le sempre più pericolose infezioni ospedaliere.
    Esiste anche la Giornata mondiale del lavaggio delle mani (Global Handwashing Day), promossa dall'Onu. La prossima edizione ci sarà il 15 ottobre 2011.

    Una pratica utilissima anche in casa, semplice e a buon mercato che invece dimentichiamo troppo spesso. Quando ero piccolo era normale, quando si rientrava in casa, che mamma o papà ci “invitassero” in modo convincente a lavarci con attenzione le mani. Altro lavaggio obbligatorio era quello che precedeva il pranzo e la cena.

    Ecco alcune indicazioni utili anche per la vita di tutti i giorni.
    • In casa, salvo casi particolari, non è necessario un sapone battericida. Basta una saponetta o un sapone liquido, possibilmente ecologico. Non stiamo parlando infatti del lavaggio che serve in un ospedale o addirittura del lavaggio antisettico ma del normale lavaggio delle mani.
    • Lavati le mani spesso: in particolare, quando torni a casa, dopo aver preso i mezzi pubblici, prima di mangiare, dopo aver usato i servizi igienici, dopo aver starnutito, prima di cucinare e manipolare gli alimenti. Aumenta la frequenza di lavaggi in casi particolari, ad esempio se in casa c'è un malato.
    • Togli se possibile anelli, bracciali, orologi ecc.
    • Insaponati bene: dopo aver bagnato e insaponato le mani, sfregati bene le mani tra loro, raggiungendo tutte le zone, come il dorso delle mani e la zona sotto le unghie, almeno per 10-15 secondi.
    • Chiudi l'acqua mentre ti insaponi: è un piccolo consiglio per risparmiare acqua. Lasciare il rubinetto aperto non migliora l'efficacia del lavaggio.
    • Usa acqua tiepida: soprattutto se hai bisogno di lavarti le mani spesso, l'uso ripetuto di acqua troppo calda può provocare irritazioni e dermatiti. Inoltre se usi acqua tiepida risparmi energia.
    • Risciacqua bene le mani: l'effetto meccanico dell'acqua elimina i microrganismi; inoltre, i residui di sapone possono a lungo andare creare irritazioni e dermatiti.
    • Asciuga bene le mani: anche questo limita il rischio di irritazioni e dermatiti.
    [foto Global Handwashing Day]

      martedì 11 gennaio 2011

      Aceto, un alleato per le pulizie ecologiche in cucina

      Altri usi dell'aceto in cucina e in casa.
      Brillantante per lavastoviglie; ammorbidente per bucato; pulizia dei piatti; deodorante; pulizia di bicchieri in vetro o cristallo.
      L'aceto è sicuro, non è tossico, non inquina ed è economico.


      L'aceto è utilissimo in casa per le pulizie e per altri usi non alimentari. Costa poco, non inquina, non è tossico per la nostra salute (come purtroppo tanti detersivi e prodotti per le pulizie) e ha anche un'azione disinfettante e antimicrobica, dovuta all'acido acetico.
      Oggi ti presentiamo altri modi per usare l'aceto in casa.
      In cucina, oltre che per condire l'insalata (ma ci sono tante ricette in cui si usa l'aceto), l'aceto è utile per tanti usi diversi.
      Scopri quali sono.

      1. Brillantante nella lavastoviglie: fai prima delle prove ma non dovrebbero esserci problemi. Metti l'aceto nella vaschetta del brillantante. Non aggiungere l'aceto direttamente nella lavastoviglie o insieme al detersivo.

      2. Ammorbidente in lavatrice o nel bucato a mano: metti l'aceto nella vaschetta dell'ammorbidente. E' particolarmente consigliabile se lavi indumenti per neonati e bambine o se sei allergico (o sospetti di esserlo) agli ammorbidenti commerciali. Serve anche a proteggere dal calcare la lavatrice.

      3. Pulizia dei piatti: puoi aggiungere un cucchiaio di aceto al tuo detersivo per piatti Ecolabel o ecologico se i piatti sono molto sporchi di grasso o per eliminare odori molto forti (es. piatti sporchi di pesce).

      4. Deodorante: l'aceto è ottimo per togliere odori sgradevoli e persistenti. Ad esempio, se hai pulito del pesce, usa l'aceto per lavare il lavandino e le altre superficie e stoviglie sporche di pesce. Potete mettere una ciotola con un po' di aceto in una stanza per togliere l'odore di chiuso e/o di fumo.

      5. Pulire bicchieri e caraffe: bicchieri, bottiglie, caraffe e altri oggetti di vetro o di cristallo brilleranno se li lavi con acqua e aceto. L'aceto è utile anche per togliere le macchie di calcare, ad esempio da una brocca di vetro. Risciacqua bene brocche e bicchieri, soprattutto nel caso di bicchieri per il vino!
      Qui puoi scoprire altri usi dell'aceto in casa.

      sabato 8 gennaio 2011

      Natale Verde: a Roma la raccolta straordinaria degli alberi di Natale

      Gli alberi di Natale naturali possono sopravvivere in vaso o in un giardino.
      Se dovete comunque eliminarli da casa, provate a ripiantarli.
      In alternativa, usate il servizio di raccolta differenziata del vostro Comune.
      A Roma fino al 15 gennaio c'è la raccolta straordinaria degli alberi. Qui tutte le notizie utili.


      Abbiamo già dedicato due post all'albero di Natale: ti abbiamo spiegato differenze tra l'albero di Natale vero e quello artificiale e come prenderti cura del tuo abete per averlo in forma il prossimo anno o per dargli comunque nuova vita.

      Ora che le feste sono finite, devi mettere in pratica i nostri suggerimenti oppure smaltire nel modo corretto il tuo albero.
      A Roma per il sesto anno consecutivo c'è la raccolta straordinaria degli abeti. Qui trovi tutte le informazioni utili per non inquinare con il tuo albero.
      Se non sei di Roma, chiedi al tuo Comune come devi fare per smaltire il tuo albero. Se non hanno attivato nessun servizio, invitali a farlo per il prossimo anno e segui comunque i nostri suggerimenti.

      "Non cestinare il tuo albero di Natale", partecipa alla raccolta straordinaria degli abeti

      Torna per il sesto anno consecutivo, fino al 15 gennaio, la raccolta straordinaria degli alberi di Natale promossa da AMA in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Ambientali del Verde Urbano di Roma Capitale, il Corpo Forestale dello Stato e il TGR Lazio.

      Ama provvede, insieme al Corpo Forestale dello Stato, a selezionare gli abeti che vengono consegnati nei centri di raccolta: quelli in buone condizioni vengono trasportati e ripiantati presso la sede del CFS di Arcinazzo Romano e destinati ad iniziative di educazione ambientale; gli alberi restanti invece vengono portati all'impianto AMA di Maccarese per essere trasformati in compost, un fertilizzante naturale di alta qualità.

      Per preservare l'abete, mantenerlo in buono stato fino all'Epifania e permettere così che possa essere ripiantato, il Corpo forestale dello Stato indica alcune semplici regole:

      - privilegiare l'acquisto di alberi che abbiano una zolla proporzionata rispetto alla dimensione della pianta;
      - non togliere il rivestimento della zolla e avere la massima cura nella manipolazione prima della piantagione;
      - utilizzare, per il posizionamento in vaso, terreno argilloso per conservare la compattezza della zolla;
      - non utilizzare addobbi pesanti per non spezzare i rami;
      - non usare sostanze decorative che imbrattino la superficie delle foglie.

      Anche gli abeti di Natale artificiali vanno conferiti presso i centri di raccolta Ama e non gettati nei cassonetti stradali.

      Da venerdì 7 a sabato 15 gennaio, tutti gli 11 Centri di raccolta AMA (vedi elenco qui sotto), sono a disposizione dei cittadini per consegnare gli abeti di Natale.

      • Municipio 1 campo boario da lun a sab 15/18 domenica 7/13
      • Municipio 2 campi sportivi da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 4 ateneo salesiano da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 5 messi d'oro da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 6 teano da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 10 togliatti da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 12 laurentina da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 13 bottero da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 13 morelli da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 15 martini da lun a sab 7/13 e 14/18,30 domenica 7/13
      • Municipio 20 olgiata da lun a sab 15/18 domenica 7/13

      Domenica 9 gennaio i cittadini possono, inoltre, consegnare gli abeti di Natale anche presso una postazione straordinaria allestita a Piazzale Clodio - parcheggio largo Livatino (Municipio XVII) dalle 8 alle 13.

      Per informazioni sull'iniziativa e sui siti coinvolti Numero Verde Ama 800867035 (feriali dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 17 e il venerdì dalle 8 alle 14); da venerdì pomeriggio a domenica e nei festivi Sala Operativa Ama 0651693339/3340/3341 -  24 ore su 24.

      mercoledì 5 gennaio 2011

      Saldi equosolidali alle bottege Chico Mendes

      A partire da venerdì 7 gennaio 2011 arrivano i saldi equosolidali. Nelle botteghe Chico Mendes Altromercato di Milano, infatti, potrai trovare molti prodotti con sconti del 20%, 30% e 40%.


      Si parte con l'abbigliamento e gli accessori delle collezioni Altromercato e Altraqualità. Potrai comprare a prezzo ribassato capi di abbigliamento, borse, bigiotteria, capi in cotone ecologico, borse fatte a Bogotà, in Colombia, con copertoni e camere d'aria recuperate e tanti altri oggetti.

      I saldi del commercio equo e solidale non diminuiscono il compenso equo che arriva ai produttori: sul sito delle botteghe Chico Mendes puoi scoprire come funziona la riduzione del prezzo. In pratica, viene tagliata solo la parte del prezzo che resta alla Bottega, mentre resta inalterata la quota destinata ai produttori dei Paesi in via di sviluppo e quella di Altromercato.

      Le botteghe Chico Mendes sono tutte a Milano.
      Qui puoi trovare altri negozi del commercio equo e solidale a Roma e nel resto d'Italia: molti di questi negozi fanno in questo periodo qualche forma di saldo, per cui vale la pena fare un salto per andare a trovarli!

      lunedì 3 gennaio 2011

      Addio buste di plastica? Occhio alla fregatura!

      Dal 1 gennaio 2011 le buste di plastica "usa e getta" sono andate in pensione.
      Con questa scusa, c'è il rischio che le altre buste ci costino di più.
      Il (cattivo) esempio di una nota catena di librerie: 0,10 euro per una borsa di carta con il marchio della libreria, mentre la busta di plastica è gratis!
      Per risparmiare: portiamo la borsa (riutilizzabile) da casa!


      Fatta la legge, trovato l'inganno (a danno degli ecorisparmiatori)!

      Qualche giorno fa abbiamo pubblicato una notizia sulle buste di plastica, vietate a partire del 1 gennaio 2011. Abbiamo ribadito il nostro consiglio: il problema non è tanto quello delle buste di plastica ma in genere delle buste "usa e getta", inutili, dannose e costose. Le buste di plastica sono peggiori ma non è che con quelle di carta o di plastica ecologica le cose siano perfette.

      Abbiamo anche lanciato un allarme: non è che con la scusa della fine delle buste di plastica qualche negozio o supermercato penserà bene di far pagare di più le altre buste?

      Bene: detto, fatto. In una nota catena italiana di librerie, ho acquistato due libri che sono stati automaticamente messi dalla commessa in una busta di plastica. Ho visto in un angolo una pila di buste di carta e quindi ho chiesto gentilmente: "Scusi, posso avere al posto di questa una busta di carta?". "Ehm, le buste di carta costano dieci centesimi" ha risposto imbarazzata la commessa. "Bene, allora niente busta, neanche di plastica!". C'è rimasta un po' male ma ha taciuto.

      Mi sembra già scandaloso che una libreria (anzi, una grande catena) non abbia fatto già da anni almeno la scelta della busta di carta (carta, libri... c'è qualcosa in comune). La cosa ancora più scandalosa è che avrei dovuto pagare 0,10 euro per una busta di carta (di dimensioni peraltro contenute) con la pubblicità della suddetta catena. Ma come, devo pagare e farti pure la pubblicità?

      Da questo episodio ho dedotto alcuni insegnamenti:
      • ho rafforzato la convinzione di usare solo le buste NON "usa e getta", possibilmente di stoffa. Vedrete che il costo delle buste "usa e getta" non di plastica andrà a crescere, con la scusa che non inquinano (il che non è vero). Penso che alla fine, usando borse riutilizzabili, si possa risparmiare una cifra anche superiore ai 10 euro che avevamo stimato qualche tempo fa.

      • da oggi in poi boicotterò la suddetta catena di librerie, tranne casi di forza maggiore. Chi se ne frega del miraggio di uno sconto (posticipato) del 10% legato alla carta punti, dopo una spesa faraonica. Molte piccole librerie indipendenti fanno già sconti e promozioni. Inoltre, se proprio devo risparmiare, allora compro i libri al supermercato, con uno sconto medio del 15%. Supermercato e piccole librerie indipendenti: è una ricetta che mi sembra adatta.

      • il motivo del boicottaggio è che la singola busta, comprata in uno stock di qualche milione, costa alla libreria non più di 0,1 centesimi. La stessa busta mi viene rivenduta a dieci volte il suo valore. Come lo chiameresti un comportamento del genere? Siamo ai limiti della borsa nera! In più, sono obbligato a pagare la libreria per poi fare pubblicità alla libreria stessa! Ma siamo impazziti? Se vuoi darmi una busta che devo pagare, allora voglio una busta bianca, altrimenti la busta te la tieni!

      • occorre vigilare perché ogni novità, soprattutto quelle a favore dell'ambiente, sono l'occasione per nuovi comportamenti furbeschi e truffaldini. 
      [foto PortalaSporta.it]

        Aceto: cinque usi per le pulizie ecologiche

        L'aceto è un prodotto ecologico, non tossico e a basso costo da usare in casa.
        Ha un'azione disinfettante e antimicrobica.
        Cinque usi per le pulizie: pulire i pavimenti e i vetri, pulire il water, eliminare il calcare e le macchie di muffa.



        Sai già che l'aceto è uno dei nostri migliori alleati per le pulizie ecologiche, efficaci e a basso costo. Oltre a essere un ingrediente insostituibile della cucina mediterranea, l'aceto ha tante virtù. Oltre ad avere un potere sgrassante, ha anche un'azione disinfettante e antimicrobica. Per quest'ultima proprietà è usato in molte conserve alimentari.

        Oggi ti presento cinque usi dell'aceto per le pulizie ecologiche.
        Per pulire puoi usare un aceto a basso costo comprato in un discount: usa un aceto bianco, possibilmente scarico di colore (cioè molto chiaro).
        Un consiglio: proteggi le mani perché l'aceto è irritante.

        1. Lavare il pavimento: ovviamente l'aceto va diluito in acqua. Per precauzione, non usarlo sui pavimenti di marmo.
        2. Pulire i vetri: prepara uno spruzzatore con acqua e aceto (ad esempio una parte di aceto e tre di acqua). Usalo per la normale pulizia dei vetri, magari usando carta di giornale recuperata o un panno in microfibra.
        3. Pulire il water: versa un bicchiere di aceto lungo le pareti del water e lascia agire per 2-3 ore. Se lo sporco è ostinato, aumenta le ore di contatto dell'aceto con il water. Puoi anche usare uno spruzzatore preparato con aceto puro, da spruzzare lungo le pareti. Migliora l'azione usando lo spazzolino del water.
        4. Pulire il calcare: sfrutta l'acidità dell'aceto, senza comprare pericolosi prodotti industriali. Fai delle prove: il contatto troppo prolungato dell'aceto su alcuni materiali, ad esempio metallo cromato, può provocare danni (come tutti i prodotti anticalcare, del resto). Inizia con periodi brevi di contatto dell'aceto sul calcare da pulire. Usa una spazzolina per eliminare il calcare ormai ammorbidito (se non usi gli spazzolini da denti a teste intercambiabili, è un ottimo modo per riciclare lo spazzolino vecchio).
        5. Pulire le muffe: un classico esempio sono le fughe del bagno, ad esempio intorno alla vasca da bagno o alla doccia. Usa insieme l'aceto e una spazzolina (da usare solo per le pulizie!).

        E tu, conosci altri usi dell'aceto per pulire in casa?

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