L'unico settore ben regolamentato è quello dei prodotti alimentari biologici.
L'uso dell'ecologia per ripulire l'immagine di prodotti e aziende si chiama "green washing". Istruzioni per l'uso per riconoscere veri e falsi prodotti ecologici, sempre con un occhio al risparmio.
Nel nostro paese, e anche in Europa, purtroppo, non esiste una normativa chiara e univoca sulla definizione di prodotti "ecologici, bio, ecocompatibili ecc. ecc.".
L'unico settore ben regolamentato è quello dei prodotti alimentari biologici: nessuno può usare il nome "biologico" o il prefisso "bio" per un prodotto alimentare senza rispettare le normative europee del settore (reg. CE n.834/2007).
In tutti gli altri settori, dalle vernici alle auto, dai detersivi alle penne, c'è la giungla.
Esistono una serie di certificazioni private, alcune molto serie e rigorose, come ad esempio sui cosmetici.
Esiste poi l'unica certificazione ecologica credibile, a mio parere, quella europea dell'Ecolabel, che risponde a criteri rigorosi, chiari, di pubblico dominio.
Per il resto, ognuno fa come vuole: ecodetersivi, ecostracci da spolvero, biodentifrici, ecoguide, aspirapolveri ecologiche, biosistemi, auto verdi e via discorrendo.L'ecologia e l'ambiente sono un business e quindi via alle "fragranze naturali", al "ridotto impatto" sull'ambiente e così via.
Tra i marchi, pullulano improbabili foglie, spighette, farfalle, coccinelle, fiorellini e lampadine verdi.
In inglese questa ecofurbizia la chiamano "green washing": in pratica, ripulire con il verde l'immagine ecologica di un'azienda, un'organizzazione, un'istituzione. Il green washing è regolamentato, almeno in parte, in alcuni paesi, come Canada, Stati Uniti e Norvegia. In questo paese, per esempio, le automobili non possono essere presentate come "amiche dell'ambiente", sulla base della considerazione che le auto per definizione non possono apportare benefici all'ambiente.
Non sarebbe il caso di fare un po' di chiarezza, una volta per tutte?
Non sarebbe il caso di evitare vere e proprie truffe ai danni dei consumatori?
Vi cito un caso paradossale. Un anno fa avevo comprato un detersivo per piatti con tanto di marchio Ecolabel e a buon prezzo in un discount dove vado molto raramente . Ci ricapito qualche settimana fa e vado a vedere se c'è ancora il detersivo per piatti Ecolabel e magari se è arrivato qualche altro prodotto Ecolabel. Sorpresa! Il detersivo Ecolabel non c'è più. In compenso, tutti i detersivi a marchio del discount sono diventati Eco-qualcosa. Ovviamente, analizzando l'etichetta, non c'è alcun motivo di credere che lo stesso detersivo abbia qualcosa di ecologico, oltre al nome. Non la definireste una truffa?
Istruzioni per l'uso
Come difendersi dai "finti" prodotti ecologici
- Cerca nell'etichetta il marchio Ecolabel: se c'è, sai precisamente cosa stai comprando.
- Per i prodotti derivati dal legno e dalla carta, esistono due marchi mondiali seri di certificazione forestale, Fsc e Pefc. Anche in questo caso, occorre sapere di preciso cosa significano. Principalmente fanno riferimento allo sfruttamento controllato delle foreste (su questo tema torneremo in futuro).
- Se trovi altri marchi o diciture ecologiche, più o meno vere, prima diffida: controlla, verifica, informati, poi acquista solo quando sei consapevole.
- Molti prodotti perfettamente ecologici, come il bicarbonato di sodio o la soda, spesso non riportano sulla confezione nessun riferimento alle loro "virtù ecologiche": tienilo presente!
- Personalmente, non mi fido neanche delle formule "approvato dall'associazione ambientalista Alfa o dalla associazione di consumatori Beta". Verificate sempre anche queste situazioni. In alcuni casi, per esempio, il prodotto è perfettamente NON ecologico ma magari l'azienda produttrice dona un millesimo di euro per la protezione della capra del Borneo: un perfetto caso di "green washing". Francamente, mi sembra una presa in giro.
- Cerca sempre di tenerti informato, ad esempio leggendo il blog Ecologia e/è Risparmio!