Qui trovate anche la nostra miniguida per gli ecorisparmiatori alla riduzione o eliminazione del consumo di questi prodotti: un buon modo per risparmiare e ridurre alla fonte l'inquinamento e la distruzione delle foreste.
Parti risparmiando 24 euro all'anno eliminando i rotoloni di carta da cucina.
“Foreste a rotoli” è la nuova guida verde di Greenpeace per l’acquisto responsabile di carta igienica, rotoloni, tovaglioli e fazzoletti usa e getta.
In pratica, un manualetto (che trovate qui) per orientarsi nell'acquisto di questi prodotti, premiando quelli più amici delle foreste.
Una premessa che non ho trovato nella guida (anche se sono sicuro che Greenpeace stessa è consapevole delle questione): almeno nel caso di rotoloni (cioè carta asciugatutto da cucina), tovaglioli e fazzoletti, è possibile limitare al massimo il consumo di prodotti usa e getta, con grande gioia delle foreste del mondo ma anche delle nostre tasche.
Qui vi abbiamo già spiegato come risparmiare 24 euro all'anno eliminando la carta da cucina (asciugatutto o rotoloni).
Ecco allora una miniguida di Ecologia e/è Risparmio alla limitazione del consumo di fazzoletti, rotoloni, tovaglioli e carta igienica.
Carta da cucina o asciugatutto o rotoloni
Da almeno due o tre anni non uso più la carta da cucina. È cominciato per caso perché ci dimenticavamo di comprarla. Abbiamo visto che se ne può fare a meno.
Come? Due o tre “pezzette”, cioè panni in microfibra e simili, e un canovaccio non nuovissimo. Il risultato è che la carta da cucina è uscita dal nostro carrello della spesa dove tra l'altro occupava uno spazio considerevole.
Tovaglioli
Per i tovaglioli, la soluzione è semplice: tovaglioli di stoffa! Certo se fate una festa per quaranta persone è un po' difficile però per i prossimi pranzi di Natale, fino a 10-15 persone, è perfettamente possibile. Non avete forse la lavatrice? Fatela lavorare.
Un consiglio semplicissimo: comprate una bella tovaglia bianca con un buon numero di tovaglioli bianchi per i vostri pranzi numerosi. Potrete pulire più facilmente tovaglia e tovaglioli, anche con l'aiuto della soda. Basterà ravvivare la tavola, ad esempio con un bel centrotavola floreale, e avrete un ottimo effetto.
Carta igienica
Per la carta igienica il consiglio è quello di essere “moderati”!
Fazzoletti di carta
Anche in questo caso la moderazione è d'obbligo. Mi rendo conto che quando infuria il raffreddore, anche per motivi igienici, i fazzoletti di carta possono essere preferibili (peraltro, è igienico buttare decine di fazzoletti sporchi nei cestini di scuole e uffici? Bah...).
In tante occasioni, però, il fazzoletto di carta può essere sostituito dal buon vecchio fazzoletto di stoffa. Spesso, inoltre, i fazzoletti di carta sono adoperati per usi impropri: pensateci e sostituiteli con prodotti non usa e getta. (Un esempio: non avete mai, proprio mai pulito gli occhiali con un fazzoletto di carta? Chiedete una “pezzetta” in più al vostro ottico di fiducia).
A proposito: un consiglio per i superstiziosi. I fazzoletti (di stoffa ma anche di carta) non si regalano!
Un aspetto che Greenpeace non prende in considerazione ma che ritengo importante è l'uso di additivi e sostanze varie, soprattutto sui fazzoletti di carta. Sono sempre più diffusi, infatti, fazzoletti di carta che contengono profumi, balsami e altre sostanze. Sostanze inutili, anzi spesso dannose, perché in certe persone possono provocare allergie e ipersensibilità.
Per la sua classifica Greenpeace ha preso in esame alcuni parametri, combinati tra loro:
- uso di carta riciclata
- uso di carta certificata Fsc (dovrebbe esserci anche la certificazione Pefc ma non c'è: questo ha provocato una battaglia di cui francamente mi interessa poco)
- assenza/limitazione dell'uso del cloro, molto inquinante, nello sbiancamento della carta (TCF: Total Chlorine Free e ECF: Elemental Chlorine Free).
Un'altra osservazione. La guida Greenpeace sottolinea l'abuso dei termini “ecologico, eco o green” per prodotti che di ecologico non hanno nulla. Se volete saperne di più, leggete qui.
Di seguito, per gli interessati, una sintesi del comunicato di Greenpeace.
Greenpeace lancia oggi “Foreste a rotoli”, la guida verde per l’acquisto responsabile di carta igienica, rotoloni, tovaglioli e fazzoletti usa e getta. Sono poche le aziende produttrici virtuose come Coop e AS (Gruppo Schlecker). A rischio, nella fascia rossa, i prodotti di Auchan, Sma e Pam. Tra i non classificabili, i prodotti della multinazionale Georgia Pacific, come quelli a marchio Tenderly e Tutto.
La nuova guida di Greenpeace viene promossa anche da un video virale dal titolo “Deforestation Nightmare” interpretato dall’attrice Barbara Tabita, testimonial della campagna Deforestazione Zero di Greenpeace e protagonista della serie televisiva “I Cesaroni”.
Negli ultimi anni la richiesta di polpa di cellulosa per la produzione di carta sta pericolosamente accelerando la distruzione degli ultimi polmoni del pianeta, minacciati dall’irresponsabilità di aziende come Asia Pulp and Paper (APP) e dai loro clienti. Anche l’industria cartaria italiana ha le sue responsabilità: mantenendo rapporti commerciali con multinazionali coinvolte nella deforestazione, anche le aziende italiane rischiano di immettere sul nostro mercato prodotti che causano fenomeni come la distruzione delle foreste e il cambiamento climatico.
Tra le carte igieniche valutate nella guida “Foreste a rotoli” sono solo cinque i prodotti riciclati al 100%: Coop Vivi Verde, Grazie Lucart, Esselunga Riciclata, Carrefour Ecoplanet e AS. Prima di acquistare, però, si deve fare attenzione al nome completo del prodotto: questo perché alcuni marchi, come Carrefour ed Esselunga, producono anche altre tipologie di carta igienica, valutate come insufficienti o addirittura pericolose. Soltanto Coop e AS utilizzano per tutti i propri prodotti esclusivamente carta riciclata e certificata FSC (Forest Stewardship Council).
E i peggiori? Consultando la guida più dell’80% dei prodotti non raggiungono la sufficienza. Tra i non classificabili, infine, Tenderly e tutti i prodotti dall’azienda Georgia Pacific che si è formalmente rifiutata di fornire a Greenpeace le informazioni necessarie per l’inserimento in classifica.
“Le etichette dei prodotti che abbiamo valutato sono molto spesso fuorvianti. Denominazioni come: ‘ecologico’, ‘eco’, ‘green’ fioriscono su prodotti che invece non contengono affatto fibre riciclate o certificate FSC o ne contengono bassissime percentuali. In tutti questi casi c’è poco ‘green’ e molto ‘greenwashing’ - avverte Chiara Campione, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Italia.
Per realizzare la guida, Greenpeace ha valutato più di 200 prodotti di circa 30 aziende scegliendo tra quelli più distribuiti negli scaffali dei supermercati. Alle aziende produttrici identificate è stato inviato un questionario nel quale veniva chiesto di indicare le percentuali di fibra riciclata e certificata FSC (Forest Stewardship Council) utilizzata nella produzione e informazioni sul processo di sbianca.
2 commenti:
Ciao, ho letto il tuo articolo e volevo sottoporti un problema.
Ormai quasi tutti i ristoranti per l'ora del pranzo hanno abbandonato le classiche tovaglie a favore di quelle in carta.
TI prego di voler dare la tua opinione a proposito.
Cara Melarancia,
grazie del tuo commento e del tuo quesito.
Sono assolutamente contrario alle tovaglie di carta per due motivi.
Primo: sono "usa e getta" ed è ora che cominciamo a capire tutti che il tempo dell'usa e getta indiscriminato è finito o, meglio, deve finire. Le risorse sono limitate e non sappiamo più dove mettere i rifiuti!
Secondo: la tovaglia di carta facilmente si sporca e quindi finisce tra i rifiuti indifferenziati e non nella raccolta differenziata della carta. Una doppia beffa, non c'è che dire!
Grazie ancora Melarancia e continua a seguirci!
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